CONVEGNO

Loreto: Convegno Liberi di pensare, liberi di educare

Il 19 aprile scorso, il Centro Giovanni Paolo II ha ospitato il convegno “Liberi di pensare, liberi di educare”, organizzato dal coordinamento di 15 associazioni e movimenti locali di cui alcune a carattere nazionale, tra cui “NON SI TOCCA LA FAMIGLIA”, con l’intento di informare la comunità su cosa sta succedendo anche nel nostro paese a seguito del dilagare dell’ideologia gender. Oltre 500 le persone presenti all’incontro, patrocinato dalla Prelatura della Santa Casa di Loreto, dal Forum delle Associazioni familiari delle Marche e dall’Associazione Nazionale Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica delle Marche.

Il convegno è stato introdotto dalle parole di S.E. Mons. Giovani Tonucci il quale ha chiarito che “non si deve pensare che le difficoltà sul tema della famiglia sono un qualcosa che capita per caso o che capita in questi ultimi tempi. È certamente qualche cosa che viene da lontano e viene con dei progetti molto chiari.”

Ci ha riportato degli esempi ben precisi dei quali è stato testimone, che ha vissuto in prima persona. Come quando era a Nairobi ed in veste di rappresentante per la Santa Sede dei due organismi delle Nazioni Unite lì presenti, Habitat e Unep, ci ha raccontato che la parola “famiglia” non era pronunciabile in quell’ambiente, perché detto in maniera ufficiale nelle assemblee, è una parola discriminatoria.

I quindici paesi dell’unione europea, in quel periodo erano quindici, parlavano con una voce sola e riflettevano quello che era il pensiero degli Stati Uniti d’America sotto la presidenza di Clinton. Tornato in Italia l’Arcivescovo chiese ad un ministro del governo di allora come fosse possibile che anche l’ambasciatore italiano parlasse in quel modo. Allo stupore della ministra, che contattò anche il ministero degli esteri, risultò che nessuno sapeva nulla di tutto ciò. Però di fatto l’Italia era allineata a questa linea, per cui la parola ‘famiglia’ non poteva essere spesa.

Il Vescovo ha invitato tutti a stare attenti, perché il progetto è chiaro e va avanti sulla distrazione delle persone ed ha sottolineato l’importanza di incontri come questo per aiutarci a stimolare un dibattito, proprio per non accettare facilmente tutto quello che ci viene indicato perché nei paesi civili fanno così… di questa civiltà se ne può fare veramente a meno.

Un momento importante è stato il saluto del cardinale S.E. Card. Edoardo Menichelli il quale condividendo le parole del Vescovo Tonucci, ha condiviso con i presenti quanto riferitogli agli inizi degli anni ’90 dal Card. Sgreccia il quale tornò rabbrividito da quanto ascoltato alla conferenza internazionale della famiglia al Cairo, durante la quale furono teorizzati quattro percorsi che riassunse così: prima tematica, famiglia senza matrimonio; seconda tematica, matrimonio senza famiglia; terza tematica, sessualità senza procreazione; quarta tematica, procreazione senza sessualità.

Tutte le tematiche sono state realizzate (convivenze, matrimoni di persone dello stesso sesso, contraccezione, fecondazione assistita), a conferma di un’intenzione programmata, un progetto… e dietro un progetto, c’è sempre una economia.

In tutto il mondo sono gli stessi i virus che stanno attaccando la famiglia… non distruggendo perché, sottolinea il Cardinale, “la famiglia ha la forza di Dio! Quindi non sarà distrutta.”

È seguito poi l’intervento dell’avv. Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita, introdotto dallo stesso Cardinale con parole che vale la pena riportare. “Carissimi, è il tempo di non dormire più! Non è il tempo di fare le guerre, perché noi non facciamo nessuna guerra. La Chiesa non è chiamata a guerrigliare. La Chiesa è chiamata ad essere profezia e ad evangelizzare. Questo vogliamo fare, nutriti anche stasera dalle parole dell’avvocato Amato che è esperto di questo e avendo l’orecchio attento perché ormai anche nelle nostre scuole c’è l’infiltrazione di questa tematica di cui stasera lui vi parlerà, cioè del gender.

Qui stiamo minando l’identità della persona umana seminando una sorta di frustrazione che sarà rovinosa per le persone e sarà anche, spero di no, più rovinosa per la società. Ascoltatelo con piacere, diventate testimoni di questo e, mi raccomando, all’interno delle vostre famiglie, cuore e mente aperti a questa intelligenza. Buon lavoro avvocato.”

La relazione dell’avv. Amato è stata ricca di particolari, fatti, date, nomi, luoghi, a prova della veridicità e verificabilità di quanto affermato, essendo testimonianza di vicende che ha vissuto in prima persona.

Un fatto su cui riflettere è questo: che cosa sia l’identità di genere, la così detta teoria del gender,  nessuno sa nulla: qualcuno infatti la confonde con l’educazione sessuale, altri con la parità tra uomo e donna, altri ancora con l’omosessualità… peccato che la teoria del gender non è nulla di tutto ciò.

L’avvocato Amato dopo aver spiegato il concetto tanto semplice quanto irrazionale alla base di questa ideologia, ci ha parlato di come sta pervadendo l’opinione pubblica attraverso il canale normativo, quello giudiziario e l’indottrinamento scolastico.

Ha testimoniato la pericolosità del DDL Scalfarotto che sanziona l’omofobia come reato penale riportando esempi concreti di cosa comporta introdurre un reato senza definire il presupposto, tipico questo dei sistemi totalitari.

Riguardo al gender ed a tutte le sperimentazioni che avvengono in ambito scolastico, ha sottolineato il ruolo dei genitori come uno degli attori della scuola, i quali hanno il diritto di priorità nell’educazione dei propri figli rispetto allo stato (art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani). Difendiamo tale diritto, perché come la storia ha tristemente e drammaticamente provato, l’istruzione pubblica in mano al potere può diventare un’arma letale ed oggi, come allora, si sta tentando di manipolare le fasce più manipolabili… i bambini.

Tante le informazioni ricevute e gli spunti di riflessione, tra cui vorremmo ricordare la realtà che è dietro la procreazione assistita attraverso la quale una coppia omosessuale può avere un bambino, attraverso l’utero in affitto, che non è la favola che vorrebbero far entrare nella mente dei bambini di uomini e donne gentili, ma la drammatica realtà di donne, a volte ragazzine, che come Sushma Pandey, per fame e disperazione mettono a repentaglio la dignità e la vita per quello che vogliono far passare come il “diritto ad avere un figlio”, calpestando il diritto di un bambini di avere la propria mamma ed il proprio papà e mettendo a rischio la vita di donne che rischiano la loro stessa vita con la pratica dell’utero in affitto.

L’avv. Amato ha sottolineato l’importanza degli incontri informativi come questo, perché è fondamentale essere informati ed informare, perché la libertà si perde così… banalizzando, pensando che queste cose non sono vere o accadono altrove. 

L’importanza di tale incontro è stata confermata dall’attenzione e dalla partecipazione delle tante persone presenti che hanno animato un dibattito ricco di importanti punti di riflessioni.

L’avv. Amato ha ricordato ai presenti che una cosa importante da fare tutti è informarci, per poter controbattere con fatti e dati alle tante falsità che vengono dette.

Siamo nel tempo di un uso ideologico della funzione legislativa per imporre un modello culturale… e questo ha il sapore amaro della dittatura, dovrebbe far venire i brividi ad ogni essere umano di buon senso.

Come strategia di censura e oscurantismo… spesso si è accusati di essere i “soliti bigotti di Chiesa”, ma difendere il fatto che la famiglia è composta da un uomo e una donna o che un bambino ha bisogno di un padre e una madre non è un dogma di fede… è la ragione!

Sono state una sveglia per il buon senso le parole dell’avv. Amato che ci ha ricordato che mentre noi parliamo del gender, di questo “sbaglio della mente umana” come ha detto Papa Francesco, a 400 km da noi essere cristiani costa la libertà, se non la vita… ricordiamo che sono stati brutalmente uccisi 21 ragazzi copti che invocavano il nome di Cristo.

È stato edificante per tutte le persone coinvolte nel dare vita a tale incontro vedere, al termine della conferenza seguita attentamente da tutti i presenti per circa due ore, un gruppo di giovani che hanno trattenuto l’amico Gianfranco Amato per oltre un’ora, fino alle 20.30 con le loro domande. Abbiamo preso coscienza di quanta disinformazione c’è in noi e intorno a noi.

Un ringraziamento va a tutte le persone che hanno partecipato a questo incontro informativo ed un grazie speciale al Cardinale Menichelli, all’Arcivescovo Tonucci ed all’avv. Amato che con le loro parole e testimonianze hanno risvegliato le coscienze di molti. Non possiamo più restare indifferenti, non dobbiamo sottometterci alla dittatura del pensiero unico. Che questo incontro non resti fine a se stesso ma sia parte di un percorso di informazione.. informiamoci per informare, per essere LIBERI DI PENSARE, LIBERI DI EDUCARE!

Loreto, 27 aprile 2015

COORDINATORE PROVINCIALE

Natascia Eleuteri

Lascia un commento