COMUNICAZIONE URGENTE

REPLICA di GIUSY D'AMICO Presidente dell'Associazione Non Si Tocca La Famiglia" al post su Facebook di Luxuria sul caso Smemoranda.

Il personaggio pubblico Vladimir Luxuria commenta la mia azione educativa in più punti sul caso Smemoranda.

🔴 Replica di Giusy D’amico al post su Facebook di Luxuria sul caso Smemoranda. 

Di Giusy D’amico 

Il personaggio pubblico Vladimir Luxuria commenta la mia azione educativa in più punti sul caso Smemoranda. 

Vediamoli insieme 

1) ritiene improbabile l’accaduto perché quel diario è per adolescenti.. 

– Quindi mette in dubbio la mia testimonianza … 

2) Qui dice l’unica cosa intelligente che condivido ma poi se la rimangia con gli insulti finali che rivelano quale interesse vero  abbia, nel dedicarsi alla non violenza, anche verbale, e alla non discriminazione. (, compresi tutti i suoi seguaci) 

3 e 4) dice che vanno usati i termini giusti piuttosto che censurare. 

Peccato che i termini giusti per parlare di sessualità non li definisce un personaggio pubblico e il suo seguito, ma gli insegnanti con i genitori. 

Compresi i temi legati alla sfera lgbt. 

Detto questo diamo un titolo alla mia replica. 

Invitiamo a strappare le pagine di smemoranda, perché rispettiamo il primato educativo dei genitori e con loro concordiamo quando possibile, di cosa e come, parlare ai propri figli, quando si tratta di tematiche delicate e importanti come i temi riguardanti la sessualità. 

Soprattutto a 9 anni. “

Ricordo a chi mi cita e che neanche  mi conosce, che  i consigli dati inizialmente, su cui concordo, sono linee di approccio e di indirizzo su cui la sottoscritta è  iperattiva da circa dieci anni. 

( già referente dell’area bullismo e cyberbullismo,  collaboratrice a vario titolo su  tematiche volte all’inclusione di ogni forma di disagio, gestione social e dipendenze, mi occupo di educazione e di formazione anche per i genitori, con iniziative di incontro e confronto, che purtroppo non risultano gradite a chi scrive, visto che  non  cita mai  il termine :  genitore, neanche una volta.

Purtroppo chi scrive non sa niente di me, pur tuttavia giudica a priori.

Oltretutto cita erroneamente “mentre il bimbetto stava leggendo” non sa neanche che quest’ultimo non  leggeva affatto, e non sapeva nemmeno  quanto avremmo concordato con il genitore circa, l’eliminazione delle pagine del diario. 

Perché vedete… la sollecitudine educativa e il rispetto del pluralismo culturale, passa attraverso atti di condivisione e di pieno coinvolgimento di chi ha la potestà genitoriale. 

La scuola non può in nessun modo sostituirsi alla famiglia. 

Comunque i consigli iniziali erano buoni nel post, e su quelli mi sarebbe piaciuto argomentare, tuttavia nel leggere è giunta presto una  delusione abissale sulla  conclusione del post che, purtroppo ha rivelato il  carattere violento e denigratorio tipico di un certo approccio ideologico, da parte di chi rifiuta a priori gli approfondimenti di pensiero, e  le diverse angolazioni da cui guardare e trattare temi di diversa natura e contenuto. 

Appare una certa intolleranza, verso chi mostra  sollecitudine educativa, per costruire relazioni che, non senza fatica e lavorando duro, si raggiungono, per offrire  maggior completezza e attenzione, alle informazioni da fruire a genitori, alunni e famiglie. 

A scuola non si lavora a colpi di slogan, spiace rilevare che chi scrive invece salga in cattedra ad argomentare discriminando ed etichettando gratuitamente, con definizioni peraltro trite e ritrite, e poi anche volgari da parte dei seguaci . 

Sindacare quanto è stato deciso e concordato con il genitore, denota una certa allergia…sembra che la volontà di  rispettare  il coinvolgimento dovuto  al ruolo familiare, dia fastidio, però è proprio all’interno di quel ruolo che la comunità educante si muove per ottimizzare sempre più questa alleanza tra scuola e famiglia. 

Non si può mai, entrare a gamba tesa su tematiche che esulano dal curricolo obbligatorio delle discipline e su cui non vi sia pieno accordo con i familiari . 

Ecco in una scuola che si rispetti, si collabora al patto di Corresponsabilità Educativa che si sottoscrive all’atto dell’iscrizione, in cui uno dei tanti aspetti concordati tra scuola e famiglia, riguarda proprio il consenso informato preventivo alle famiglie su tutte le tematiche eticamente sensibili da trattare a scuola. 

Un insegnante (ripeto insegnante!)  e con questo la brutta notizia a chi scrive, è che lo sono realmente, ha a cuore, che i genitori sappiano, siano partecipi, scelgano quale educazione impartire ai propri figli sapendo che alla base di ogni democrazia vi è spazio per parlare, discernere e criticare, senza subire per questo lo stigma di sessuofoba, ghostbuster, fantasma cui alzare il lenzuolo… per ritrovarvi questo essere immondo… che ha semplicemente detto al padre di un suo alunno, che su certi argomenti forse è il caso che se ne parli in famiglia o a scuola concordando contenuti e tempi e e non su un diario. 

Ma  evidentemente nel mondo di chi ha scritto, il concetto di democrazia è indurre lezioni e interpretazioni a senso unico, senza spazio di contraddittorio e voce ai genitori . 

Aggiungo… 

Chi scrive sarà sicuramente edotto al riguardo, ma poiché repetita iuvant, segnalo anche ai suoi  lettori, alcuni principi base del coinvolgimento tra scuola e famiglia :

ARTICOLO 30 DELLA COSTITUZIONE 

E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli. 

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI 

ART. 26

I genitori hanno il diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai propri figli. 

Sul Consenso informato

NOTA MIUR del 2018 m_pi.AOODGOSV.REGISTRO UFFICIALE.U.0019534.20-11-2018

La partecipazione a tutte le attività che non rientrano nel curricolo obbligatorio, ivi inclusi gli ampliamenti dell’offerta formativa di cui all’articolo 9 del D.P.R. n. 275 del 1999, è, per sua natura, facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni, o degli stessi se maggiorenni. In caso di non accettazione, gli studenti possono astenersi dalla frequenza.

Al fine del consenso, è necessario che l’informazione alle famiglie sia esaustiva e tempestiva

Cari saluti.

 

Roma 20 settembre 2022   

                                                             

                                                             L’Ass.ne Non Si Tocca La Famiglia

                                                                            La Segreteria