CONVEGNO 28 OTTORE 2022

NOI CITTADINI DI SERIE B, BOICOTTATI AL CAMPIDOGLIO PERCHÉ NON ALLINEATI AL POLITICAMENTE CORRETTO. Estromessi dal democratico confronto.

Presi in giro fino all'ultimo, la Polizia ci segue fino al termine dell'evento e manda i suoi saluti.

NOI CITTADINI DI SERIE B, BOICOTTATI AL CAMPIDOGLIO PERCHÉ NON ALLINEATI AL POLITICAMENTE CORRETTO. 

Estromessi dal democratico confronto. 

 

Presi in giro fino all’ultimo, la Polizia ci segue fino al termine dell’evento e manda i suoi saluti. 

 

Venerdì 28 ottobre è stato sancito un attacco alla democrazia con comunicati stampa di vario segno, che ci hanno definiti fascisti ( c’erano solo dei professionisti al tavolo del nostro confronto )  hanno scritto dalla segreteria del Sindaco Gualtieri che non è stata concessa la sala, perché le associazioni promotrici erano contro le leggi dello Stato sulle unioni civili e sull’aborto (ma che c’entra questo visto che qui si parlava di propaganda gender) poi hanno detto altri che volevamo  propagandare teorie riparative (mai detto, mai dichiarato ), che usavamo toni aggressivi (chi era presente in sala o ha seguito la diretta, ha palesemente constatato che tutto è stato detto in totale pacatezza e su base di scienza) comunque si è rivelato il clima che le lobby tendono ad alimentare, e che è quello dello scontro. 

Ma da noi non avranno soddisfazione, perché non abbiamo tempo per cedere allo scontro, siamo persone impegnate a studiare, confrontarci, riflettere, osservare, discernere.

Siamo stati attaccati persino sulla data scelta (capitava di scegliere a giugno senza sapere che ricorrenza ci fosse) e che riferita alla Marcia su Roma quindi avrebbe avuto un colore… 

Tendenziose le accuse, perché solo basate su illazioni. 

In questa tavola rotonda abbiamo voluto solo ampliare la riflessione, la richiesta di assoluta prudenza, sulle cure ormonali ormai date come aspirine, sulla mancanza di cautele nel propinare frettolosamente transizioni sociali con modalità uguali per tutte (il fenomeno è ingente tra le ragazzine) visto che parliamo  di bambini e ragazzi dai 10, 11, 13 anni in su.

Vogliamo accendere i riflettori sul silenzio dolente di tutte quelle famiglie distrutte con figli in crisi identitaria, che contagiati da indicazioni date sui social dagli influencer di turno e avallate poi dai centri lgbtqi, o da medici non abbastanza prudenti, si incamminano su vie spesso senza ritorno, sono gli stessi centri a convincere i genitori che non assecondare le crisi dei figli potrebbe  condurli al suicidio . 

Con questo terrore i genitori accettano, ma quando vedono, che dopo aver fatto tanti dei passi richiesti, i figli non solo non sono felici ma stanno  peggio, è doveroso fermarsi e chiedersi seriamente, se si poteva interrogarsi prima di intraprendere strade,  così spinte in avanti . 

Quando un genitore come Elena, che ha testimoniato ieri, di spalle e con voce camuffata, che dopo aver detto basta a tutte le dinamiche proposte con assunzione di ormoni, trasformazione sociale al maschile, antidepressivi e ansiolitici, la figlia ha recuperato pian piano la sua femminilità, ha avuto la conferma di quelle intuizioni che già le dicevano dentro che quella NON era la strada. 

Ripetiamo che è necessario più controllo sulle propagande unilaterali proposte ai giovani, senza alcun filtro. 

Non si possono esporre i giovani alle transizioni sociali, senza aver prima analizzato con estrema prudenza quali e quanti disagi affliggono la vita di un ragazzo o di una ragazza, nel pieno del suo tormentato affacciarsi alla vita.

di Giusy D’Amico

Roma, 29 ottobre 2022

Per vedere il convegno

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https://youtu.be/cHYm7XVHR1Q