ARTICOLO "DUREX con il progetto "ALuciAccese" vuole insegnare sessualità ai nostri figli. Anche no. Grazie"

ROMA.Abuso didattico a scuola ‼️ “ALuciAccese” Progetto di educazione alla sessualità sponsorizzato da una nota marca di preservativi, la Durex, che in modo scorretto, visto che il nome campeggia ben visibile, si fa capillarmente pubblicità in ambito scolastico e nei confronti di minorenni. 🌡️SENZA RECEPIRE IL CONSENSO INFORMATO PREVENTIVO DEI GENITORI!

Genitori si rivolgono a noi, scriviamo subito al Miur e agli uffici scolastici regionali e provinciali.

Nell’istituto “I.T.C. DI VITTORIO – I.T.I. LATTANZIO” di Via Teano, a Roma, con CIRCOLARE N. 163 EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ – PREVENZIONE E CONTRASTO AL CYBERBULLISMO ED EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA NELLE RELAZIONI SENTIMENTALI verrà proposto alle classi del triennio un incontro in orario scolastico e con l’obbiettivo di “educare all’affettività e alla sessualità”, legato al progetto “ALuciAccese”, platealmente nella locandina sponsorizzato da una nota marca di preservativi, la Durex, che in questo scorretto modo, visto che il nome campeggia ben visibile, si fa capillarmente pubblicità in ambito scolastico e nei confronti di minorenni.

Certamente a questa azienda non mancano i milioni a disposizione per permettersi il lusso di entrare gratuitamente nelle scuole di ogni ordine e grado e proporre percorsi educativi di natura assai dubbia, dal momento che hanno a che fare con tematiche eticamente sensibili come la sessualità la prevenzione alle malattie veneree, l’aborto, la contraccezione l’omosessualità, l’identità di genere, entrando quindi “a gamba tesa”, nascondendosi dietro la solita nobile quanto mai preziosa lotta ad ogni forma di discriminazione e al bullismo, in questioni delicate in cui le famiglie hanno il dovere/diritto di educare i propri figli secondo i propri valori e visione etica della vita. Un modus operandi ormai tristemente noto e diffuso.

Alla circolare che sinteticamente informa di questa iniziativa (chi ci assicura che non vengano anche distribuiti preservativi, noto strumento di educazione affettiva serena ed equilibrata) non segue alcuna precisazione sui temi trattati nell’incontro in Aula Magna, né si chiariscono professionalità ed identità della/e “psicologa, psicoterapeuta, sessuologa, androloga” (una, due…quattro?) che parleranno alle ragazze e ai ragazzi dell’Istituto, quali materiali verranno distribuiti, quali attività si svolgeranno, quali video eventualmente verranno proposti.

Né viene alle famiglie richiesto di firmare il consenso informato preventivo, ma solo una generica liberatoria sull’uso di immagini o video dei partecipanti, da parte di Reckitt Benckiser Healthcare S.p.A. (cioè la Durex) e di Skuola Network S.r.l..

Paradossalmente è necessario invece che i genitori autorizzino i figli, nel caso lo desiderino, ad usufruire del colloquio con gli esperti che saranno possibili il pomeriggio, in orario extra scolastico.

Quindi le famiglie sono “costrette” ad accettare a scatola chiusa un progetto in orario scolastico, mentre sono tenute ad autorizzare un’attività extra scolastica.

Genitori preoccupati ci chiamano, sottolineando inoltre come la proposta sia stata notificata in tempi molto ravvicinati rispetto alla data della sua realizzazione, il 14 e il 15 febbraio.

Immaginate con quale velocità tutto questo accadrà e immaginate anche quanto siamo lontani dal rigore con cui andava trattato tutto questo.

Era infatti dovuto quantomeno fornire ,così come dispone una nota Miur del 2018, dettagliate informazioni e richiesta di consenso preventivo ai genitori e in caso di dissenso prevedere l’offerta di un’attività alternativa per esonerare chi non avesse aderito.

In questo modo i ragazzi del Lattanzio Di Vittorio dovranno viversi tutto un programma, pena un’assenza sul registro, negando così al contempo la libertà di scelta alla famiglia e il diritto allo studio di quei ragazzi che si vedranno privati di un giorno di scuola. Ditemi se questa è democrazia.

Noi abbiamo già inviato una lettera di segnalazione al Ministero della Pubblica Istruzione, agli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali e stiamo per procedere anche alla richiesta di una ispezione perché tutto questo è assolutamente inaccettabile.

Continuiamo a spingere i genitori a rendersi parte attiva all’interno delle scuole dei propri figli perché esserci vuol dire anche proporsi e proporsi vuol dire anche vigilare, offrire percorsi alternativi anche di matrice più condivisa rispetto a quello che la scuola non di rado cala dall’alto. Proprio questa formazione e partecipazione attiva salvano il patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia, in modo che non resti un mucchio di carta e di parole, sorregge l’alleanza educativa dei genitori e il loro primato educativo nei confronti dei propri figli

Roma. 11 febbraio 2022

                                             LA SEGRETERIA